Una volta la stampa di sinistra, o quella moderata che comunque era lontana dalla destra, poteva criticare Il Foglio, Libero e Il Giornale per le loro campagne pro-Berlusconi. Ora Panebianco, Mieli, Ezio Mauro e D'Avanzo hanno capito che gli conviene portare avanti una campagna a favore del dialogo, perché da Veltrusconi ci possono ricavare qualcosa pure loro. E pensare che nel 2006 Paolo Mieli, appena divenuto direttore del Corriere, scrisse un editoriale in cui si schierava chiaramente contro Berlusconi, senza lasciare spazio ad alcun tipo di dialogo. E la Repubblica è il giornale che da dieci anni fa dell'antiberlusconismo il suo punto di forza. Non conviene più a nessuno mettersi contro il potere, o, come ha detto Di Pietro nel suo ultimo discorso alla Camera, "contro il manovratore". E chi lo fa, pur nel giusto, va perseguito.
Ma Travaglio parlerà sempre, se non in tv lo farà sulla rete. E grazie all'idea di Beppe Grillo sarà ogni lunedì in diretta su questo blog alle 14
2 commenti:
Anche io non leggo più giornali fatta eccezione per Anna che, pur essendo un giornaletto femminile, è molto più "informativo" di certe pubblicazioni politiche che nascono per questo: fai conto che ci scrivono Rizzo, Travaglio, Picozzi, Lella Costa e Grillini...
un saluto
Ps: io sono una signora ma è un peccato che non lo leggiate anche voi..
Io in effetti ultimamente leggo ben poco. Fisso l'Unità, perchè Colombo e Travaglio sono grandiosi ("L'ora d'aria" di oggi di Travaglio è illuminante.. spero svegli un po' di gente)... e quando c'è qualcosa di interessante leggo anche il Manifesto.
La diretta di ieri di Travaglio è stata davvero interessante... oggi ha ripreso il "non-reato di clandestinità" su l'Unità. ;)
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