mercoledì 7 maggio 2008

IO STO CON DARIO FO, E QUINDI CONTRO LA POLITICA OPPRESSIVA DI ISRAELE


Rischio antisemetismo. La solita vecchia storia. Ogni volta che qualcuno si mette contro Israele, viene classificato come antisemita. Poco importa se ad essere criticata è la politica, dell'oppressione e della ghettizzazione, di questo potente stato, e non la religione. L'antisemetismo, orribile fatto storico dello scorso secolo, non merita una tale strumentalizzazione. E Israele non può  pensare di rendersi immune da ogni critica col solo barricarsi dietro la storia. La verità è che sono gli altri paesi europei, insieme agli Stati Uniti, a permettere tutto ciò, consapevoli dell'importanza di mantenere buoni rapporti con Gerusalemme. 
Il colmo, poi, è che un ex missino come Fini condanni i fatti di Torino, definendoli antisemiti. E' vero che il neo presidente della camera da alcuni anni ha sposato la causa ebrea (da quando è andato a Gerusalemme a scusarsi con gli ebrei. Tra l'altro in quell'occasione ruppe con Storace) ma il passato non si scorda, e si capisce che Fini è andato contro i suoi valori solo per convenienza. E adesso continua ad osannare Israele. E non è il solo.
Dario Fo, premio nobel per la letteratura nel '97, doveva partecipare alla fiera del libro per presentare il suo nuovo libro. Ha rinunciato alla presentazione, ma parteciperà lo stesso ponendo, però, la questione palestinese. Per una volta un personaggio di rilievo si interessa a tale questione, senza relegarla ai centri sociali. 
E la sinistra dov'è? Nel Partito Democratico la massa di consenzienti non dirà una parola, e lo sappiamo, ma ci sarà qualche militante di un partito di sinistra, che pur non essendo rappresentato in parlamento, vuole dira la sua? Forse si, ma non ha la possibilità di farlo. 
Allora ci appigliamo tutti a Fo, sperando che riesca a smuovere qualcosa, anche se purtroppo è solo.

Nessun commento: